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"Servono proposte concrete. Ecco le nostre"
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"Il Comune non può rimanere inerte". Così Simone Regazzoni e Giovanni Battista Raggi in merito alla grave crisi occupazionale che sta colpendo Genova e che - a loro avviso - deriva da tre problemi strutturali: "alti costi fiscali, alti costi del personale e logistica inadeguata". Regazzoni e Raggi avanzano tre proposte concrete per affrontare queste criticità.

Per quanto riguarda gli alti costi fiscali, "il Comune - si legge nella nota inviata dai due esponenti del Pd - potrebbe definire una riduzione (fino ad azzeramento) delle imposte e tasse comunali per nuove iniziative che vengano stabilite sul territorio o per iniziative già esistenti, purché queste ultime aumentino la dotazione di personale impiegato. Il tutto per un periodo di 5 anni".

Sul fronte dei costi del personale, Regazzoni e Raggi fanno appello al Governo, che "potrebbe mutuare parzialmente la normativa relativa alle “Zone Franche Urbane”, riconoscendo la particolare gravità della situazione genovese, e prevedere uno sgravio contributivo per un periodo da tre a cinque anni per nuove iniziative che vengano stabilite sul territorio o per iniziative già esistenti, purché queste ultime aumentino la dotazione di personale impiegato".

Infine il tema della logistica. "Bisogna lavorare maggiormente in prospettiva, collaborando con la Regione e verificandone il lavoro quando afferma di poter portare il collegamento ferroviario con Milano ad un tempo di 1 ora entro breve", scrivono Regazzoni e Raggi. "A tal proposito si osserva come la presenza di un maggior numero di imprese potrebbe aiutare anche la rivitalizzazione dell'aeroporto. Parallelamente, è necessario pianificare ed investire sulla digitalizzazione del territorio comunale".