
"Non abbiamo fatto altro che dare corso alla procedura indicata nella sentenza del Tar Liguria afferente alle ricadute contaminanti derivanti dalle riparazioni navali – ha dichiarato Fulvio Silingardi, Presidente del Comitato Porto Aperto - data la particolare incidenza di queste industrie in considerazione della unicità della configurazione della città di Genova e della compenetrazione urbana del suddetto insediamento industriale".
La sentenza, con riferimento all'effettivo soggetto preposto alla tutela della salute e dell'ambiente, individuato dal Tar nel Ministero dell'Ambiente, ha evidenziato la notevole rilevanza e profondità dei dati relativi all'inquinamento da metalli pesanti provocato dal comparto delle riparazioni navali e dai bacini di carenaggio genovesi come già segnalato nel giugno del 2015 al Sindaco di Genova dal Comitato.
"Con questo ulteriore passo intendiamo proseguire la nostra azione di difesa della popolazione inconsapevolmente esposta a rilevanti rischi per la salute accertati e consolidati dalle maggiori istituzioni internazionali. L‘attuale complesso delle riparazioni navali di Genova è dannoso per la salute dei cittadini: è arrivato il momento che il ministero competente agisca di conseguenza", ha concluso Silingardi.
IL COMMENTO
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