
"Dal confronto tra il livello di tassazione che grava sui nostri operatori e quello dei loro principali competitor, ovvero quelli di Francia e Spagna - si legge in una nota congiunta - emerge una situazione di enorme svantaggio per le nostre attività e un nuovo tributo che andrebbe ad incidere sul prezzo finale praticabile non può che aumentare ulteriormente il divario già esistente. Inoltre, il nostro territorio in bassa stagione si rivela fragilissimo contrariamente a qualche decennio fa e la possibile introduzione di un'imposta di soggiorno rischierebbe di mettere in serio pericolo il comparto turistico".
Soprattutto in tali periodi, prosegue la nota, "gli ospiti delle strutture ricettive della provincia sono quasi tutti mediati da tour operator o da agenzie di viaggio online che, a fronte di un aumento di prezzi più alti richiesti dalle strutture, non avrebbero alcuna remora a dirottare i clienti verso altre destinazioni meno costose mantenendo così inalterato il loro margine. Con l'introduzione di una tassa di soggiorno, la flebile ripresa di questi ultimi due anni, concentrata peraltro quasi esclusivamente nel periodo estivo, verrebbe vanificata".
IL COMMENTO
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