cronaca

Sul dato pesano i forti cali a Spezia e Savona mentre 'reggono' Genova e Imperia.
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La Liguria perde 242 imprese edili in un anno. Secondo i dati elaborati da Unioncamere la situazione del settore resta critica ma meno grave che nel resto d'Italia: in Liguria il calo è -1,4% in un anno, contro il -2,7% nazionale.


Sul dato pesano i forti cali a Spezia e Savona mentre 'reggono' Genova e Imperia. Il settore conta 17.180 realtà artigiane regionali, il 71,6% di quelle totali, la terza maggior incidenza del Paese dopo Piemonte (75,5%) e Valle d'Aosta (73,3%). La Spezia (1.764 imprese artigiane) e Savona (3.735) sono in linea con il dato medio nazionale, con forti cali (-2,3% e -2,7%), per perdite in valori assoluti di 42 realtà spezzine e 105 nel savonese. A compensarle, le province di Genova e Imperia: nel capoluogo ligure, dove sono attive 8.662 micro e piccole imprese, la diminuzione è stata inferiore al punto percentuale (-0,6%, sesto posto in classifica nazionale). Nell'imperiese, 3.019 realtà artigiane, il trend è stato del -1% in un anno (7^ posto nella graduatoria delle province). Parlando in termini assoluti, nel genovese hanno chiuso 65 imprese, a Imperia 30. "Questi dati evidenziano purtroppo più ombre che luci - ha detto Paolo Figoli, presidente di Confartigianato Anaepa Costruzioni Liguria - e sono un chiaro sintomo che serve una forte azione di rilancio degli investimenti nel settore. Non solo grandi opere, ma anche la ristrutturazione del patrimonio edilizio pubblico e la messa in sicurezza del territorio sarebbero interventi indispensabili per far ripartire l'intera economia". Per quanto riguarda l'occupazione, nel lungo periodo (tra il II trimestre 2008 e il II trimestre 2016) la Liguria risulta in controtendenza rispetto al resto della nazione, mostrando un saldo positivo del 6,6%. Il valore è frutto di una forte crescita del numero dei dipendenti negli otto anni di crisi e recessioni (+33,5%, attualmente 31.900) e di una diminuzione del numero degli indipendenti (-17,4%, a oggi 22.174)