cronaca

Ricostruita la scena del delitto di Albano Crocco. Tre sospettati
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"Non posso credere che mio zio possa essere stato ucciso in un modo così orribile. Era una brava persona che andava d'accordo con tutti". A dirlo Nico, uno dei nipoti di Albano Crocco, l'ex infermiere dell'ospedale San Martino trovato decapitato in un bosco della Valfontabuona, nei boschi di Craviasco, nel comune Lumarzo, dove l'uomo abitava.

"Quando ci siamo accorti che allo zio poteva essere accaduto qualcosa perchè non era rientrato in casa e non rispondeva al cellulare sono stato io a portare i vigili del fuoco nel bosco dove poi è stato trovato il cadavere. Mi sono ricordato di quel posto perchè c'ero stato con lui l'unica volta che siamo andati a cercare funghi insieme".

LE INDAGINI - Ci sono tre persone su cui le indagini si concentrano. Sono alcuni parenti e amici che negli ultimi tempi avrebbero avuto violenti litigi con la vittima.

IL CERCHIO SI STRINGE SU TRE PERSONE |clicca qui|

LA SCENA DEL DELITTO -  L’uomo sarebbe stato ucciso all’inizio del sentiero qui gli sarebbe stato sparato un colpo di fucile a pallini alla nuca. Una volta a terra sarebbe stato decapitato con una grossa arma da taglio, forse un machete, e poi trascinato per cento metri e spinto in un dirupo. Lungo il percorso sono stati ritrovati il portafoglio e il cellulare dell’ex infermiere.