
Il nome dell'amministratore delegato di MedioFimaa (società dedicata agli agenti immobiliari e mediatori creditizi) era già circolato nel 2012 come possibile candidato sindaco nelle elezioni comunali genovesi. In suo favore si era espresso anche il Comitato metropolitano del Pdl. Nonostante la benedizione di Silvio Berlusconi, aveva poi declinato l'offerta di scendere in campo per il centrodestra. Stesso film per le ultime Regionali. Spinto soprattutto dalla forte amicizia che lo lega all’onorevole Sandro Biasotti, coordinatore di Forza Italia in Liguria, Vinacci era entrato in gioco salvo poi fare strada a Giovanni Toti. Col finale (stavolta a lieto fine) che conosciamo.
Ora il centrodestra ci riprova, pensando che Vinacci possa avere il profilo giusto, nel momento più favorevole. Un Partito Democratico allo sbando fornirebbe il terreno ideale per un’affermazione che nel 2012 sembrava invece difficile e questo potrebbe convincere il manager ad accettare la proposta. Fonti a lui vicine infatti riferiscono che la questione è sul tavolo del manager che sembrerebbe seriamente intenzionato ad accettare la sfida.
Nella lettera aperta con cui nel 2012 si defilò dalla candidatura ormai certa per Palazzo Tursi, Vinacci ha scritto che “un politico di professione, anziché un manager, in questo frangente” poteva “sicuramente gestire meglio la situazione attuale”. Nel frattempo è passato un lustro e il suo nome, ancora sostenuto da Biasotti, si fa sempre più largo concretamente in un centrodestra genovese in cerca di unità.
IL COMMENTO
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