Il Tar dà torto ai gestori delle slot: la regolamentazione compete alla Regione
Dopo la legge del 2012 con limitazioni più stringenti
1 minuto e 1 secondo di lettura
Per i giudici del Tar della Liguria le norme sulle distanze minime tra le sale giochi e i luoghi sensibili rientrano nelle competenze regionali in materia di salute e politiche sociali, allo scopo di prevenire il vizio del gioco, anche se lecito, e di tutelare determinate categorie di persone. I giudici amministrativi hanno così respinto i ricorsi di due titolari di sale gioco di La Spezia, che nel 2015 avevano dovuto chiudere le attività a seguito di un'ordinanza emessa dal Comune, in quanto i locali non rispettavano la distanza minima di 300 metri da una chiesa e da una struttura sanitaria.
La legge regionale del 2012 ha posto limitazioni più stringenti rispetto all'apertura di sale gioco, e tra queste vi è anche il requisito della distanza di 300 metri da luoghi di culto, scuole oppure ospedali. I gestori delle sale slot avevano impugnato il provvedimento dirigenziale del 2 settembre del 20015 con il quale il Comune di La Spezia ordinava l'immediata chiusura delle attività. Per i giudici, il Comune ha semplicemente fatto rispettare quello che impone la legge regionale e sottolineano come la licenza di pubblica non sia sufficiente e che comunque la "licenza è stata rilasciata successivamente all'entrata in vigore della legge regionale".
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso