cronaca

Nuovi italiani e ritorni in patria: il saldo dei residenti è negativo
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Nessuna invasione, anzi: gli stranieri in Liguria sono in leggero calo. A dirlo sono i dati del dossier statistico immigrazione 2016 a cura di Idos, presentato a Palazzo Tursi con gli assessori Fiorini e Fracassi. Cifre che evidenziano una nuova tendenza per la regione in linea con i dati nazionali. Ma la percezione dell'opinione pubblica è ben differente e data più dalle defaillance dell'accoglienza emerse degli ultimi mesi che dalle presenze stabili. 

"Contrariamente alla percezione di grande crescita dovuta all'arrivo di molti richiedenti asilo - spiega Andrea Torre, redattore del dossier - in realtà il dato generale dimostra un leggero calo". In Liguria gli stranieri residenti sono scesi da 138.697 a 136.216 e rappresentano l'8,7% della popolazione totale. In generale si può parlare di situazione stabile, ma il segno meno, anche se piccoli, merita di essere approfondito

Due le spiegazioni del fenomeno: "Diversi stranieri sono diventati cittadini e quindi non compaiono più nel conteggio. Nell'ultimo anno in tutta la Liguria sono stati più di 6.014", spiega Torre. Anche l'assessore Elena Fiorini ricorda che in un anno le nuove cittadinanze sono passate da circa 488 a 3.464. "Poi ci sono alcuni che tornano in patria, soprattutto ecuadoriani", aggiunge Deborah Erminio, l'altra redattrice del dossier statistico. E qui entrano in gioco sia la congiuntura economica negativa in Italia sia le migliorate condizioni nei paesi d'origine. 

Come già nello scorso anno, l’Albania, l’Ecuador, la Romania e il Marocco restano, in ordine decrescente, le collettività più numerose, con valori assoluti attorno alle 20mila unità per le prime tre e alle 13mila per l’ultima. Seguono a distanza l’Ucraina, la Cina e il Perù (tutte nell’ordine delle 4.000 unità), la Repubblica Domenicana (circa 3.800), il Bangladesh (circa 2.800) e la Tunisia (circa 2.600).

Insomma, i numeri dicono che non c'è nessuna immigrazione incontrollata. Le cifre, però, non tengono conto degli irregolari, e soprattutto cozzano con la percezione generale. Secondo l'assessore Fiorini "non è ancora diffusa la cultura di un'Italia che sta cambiando. Nel 2015 sono sbarcate meno persone rispetto al 2014, eppure è stato visto come l'anno dell'invasione".

Ma il problema è anche quello dell'accoglienza. Uno degli ultimi allarmi lo ha lanciato Anci Liguria, parlando di "regione satura". Fiorini risponde: "È vero, non si tratta di allarmismo. Ma il problema resterà finché la si penserà come emergenza e non si penserà a un'immigrazione regolare sul territorio". E alle insofferenze della gente, il Comune risponde tranquillo. "La maggior parte delle persone non è ostile, l'accoglienza funziona bene - assicura l'assessore Emanuela Fracassi - certo questo sistema è da cambiare, anche i piccoli comuni devono farsi carico dell'accoglienza. Ed è importante coinvolgere sempre più i migranti in politiche sociali".