cronaca

All'interno del Cociv lo 'scontro' per decidere chi doveva vincere
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I lavori del Terzo valico, il raddoppio della linea ferroviaria Genova-Milano, servivano ad arricchire anche le tasche di Giampiero De Michelis all'epoca direttore dei lavori di Cociv, il Consorzio collegamenti integrati veloci a cui è affidata la progettazione e realizzazione dell'opera, e del suo socio occulto Domenico Gallo, imprenditore. Lo affermano gli investigatori che evidenziano come per raggiungere gli obiettivi si potevano anche minacciare denunce penali per fatti mai avvenuti.

È quanto emerge dall'inchiesta della procura di Genova e della guardia di finanza che ha portato a 14 arresti domiciliari tra dirigenti del Cociv e imprenditori. De Michelis e Gallo, secondo l'accusa, volevano imporre agli imprenditori l'acquisto degli inerti dalle cave di loro proprietà (intestate di fatto a prestanome) e di calcestruzzi. E per farlo avevano messo in piedi l'esclusione pilotata della società Allara, già fornitrice della Oberosler, ditta impegnata nei lavori del lotto Libarna: in particolare De Michelis avrebbe aperto procedure di non conformità sui materiali forniti e ritardava le qualifiche di tali materiali. Di fatto intralciando lo svolgimento dei lavori.

Non solo. De Michelis, secondo l' accusa, avrebbe minacciato il legale rappresentante della Obelosler di denunciarlo insieme a legale rappresentante dell' Allara per frode in pubblica fornitura "pur essendo consapevole - secondo i pm - dell'infondatezza di tale accusa". Dalle carte dell'inchiesta emerge anche una sorta di "scontro" all'interno del Cociv tra "correnti" opposte di funzionari che non si mettono d'accordo su chi deve vincere le gare pilotate tanto che il gip scrive di approfondire ancora le indagini su come sia andata veramente l'assegnazione dei lavori per la galleria Vecchie Fornaci.

Per quei lavori era stato anche preso in giro l'assessore regionale alle infrastrutture Giacomo Giampedrone: in una intercettazione il direttore del Cociv Ettore Pagani racconta, ridendo, di avergli assicurato che alla gara per i lavori per la galleria in questione sarebbero state invitate anche imprese liguri per rassicurarlo sotto il profilo occupazionale, ma che nessuna si sarebbe assicurata i lavori perché lui e il presidente Michele Longo avevano già concordato di darlo all'Ati Cipa-Europea 92 (anche se poi la gara è stata assegnata ad altra società). Gli interrogatori di garanzia delle 14 persone inizieranno da martedì con un calendario però ancora da stabilire.