cronaca

I dati dell'osservatorio di Palatifini sulla presenza in rete
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Fatti salvi i 'ponti' festivi e i boom turistici associati, il tempo delle vacanze è finito. E per la Liguria, la conferma indiretta arriva da un altro dato: quello del pesto nella comunicazione sul web. In ottobre se n'è parlato il 10% in meno rispetto alla media dei mesi precedenti. Rovesciando il ragionamento, è la prova che sono proprio i turisti a promuovere online la salsa simbolo della città. 

A rilevarlo è l'associazione Palatifini, che tiene costantemente monitorata la reputazione del pesto in giro per il mondo. A dire il vero c'è un altro pesto balzato in cima ai trend topic, quello "di noci". Peccato che non c'entri la Liguria, dove con le noci si fa la ben nota salsa che accompagna i pansoti. Colpa, per così dire, di una giornalista americana in visita a Roma il cui reportage è stato ripreso da diversi siti negli Stati Uniti e in Inghilterra. 

Altro dato interessante. Nel mese di ottobre appena concluso, tra i top influencer sul pesto genovese non ci sono aziende liguri, ma una piccola ditta pugliese che sui social ha sbaragliato anche i grandi gruppi industriali. Uno dei punti di forza dichiarati è il basilico locale a chilometro zero. Ligure, s'intende. O almeno si spera. 

Infine, è da annotare il picco di sentiment negativo raggiunto il 6 ottobre, quando il popolo della Rete si è scatenato contro la vip Valeria Marini, rea di aver cucinato al Grande Fratello il pesto con la panna. Decisamente blasfemo e condannato senza appello dai cultori della vera ricetta, che hanno inveito in vari modi. "Se non sa fare il pesto, chissà la marmellata", ha detto qualcuno nei giorni seguenti. Questo ed altro, in difesa della salsa nazionale dei liguri.