
Erano in un crepaccio sotto una valanga, ad una decina di metri di profondità, coperti da un paio di metri di neve. Sono stati trasferiti alla camera mortuaria di Courmayeur (Aosta). I due alpinisti trovati morti, di cui uno originario di Recco e residente a Sestri Levante, l'altro di nazionalità slovena, venerdì avevano raggiunto il rifugio Monzino (2.590 metri) in vista di una via alta in direzione del Pic Eccles (4.041 metri). La loro auto è rimasta parcheggiata a Courmayeur e i familiari, non riuscendo a contattarli al telefono da un paio di giorni, avevano dato l’allarme per il mancato rientro.
Oggi è arrivata la triste notizia che ha gettato nello sconforto i genitori della vittima. Daniele, che era celibe e di professione insegnante, viveva con i genitori in centro a Sestri Levante e coltivava la passione per l'alta montagna ereditata proprio da loro: con il papà Ruggero e la mamma Rosa Biasotti, nativa di Varese Ligure, era iscritto al Cai di Chiavari.
Ieri la mamma di Daniele seppure con voce rassegnata sperava ancora in un miracolo. Il papà, 74 anni, che per anni aveva gestito con un socio un'autocarrozzeria vicina a casa, è partito subito per Courmayeur dove dovrà riconoscere la salma e riportare Daniele a Sestri Levante. Daniele Colombo è la seconda vittima sestrese del monte Bianco: nel luglio di due anni fa perse la vita in un crepaccio Ferdinando Rollando esperto d'alta montagna, il cui corpo non fu mai ritrovato.
IL COMMENTO
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