
Il secondo step riguarda l’addio al ‘vecchio’ comitato portuale e l’introduzione del nuovo comitato di gestione. Le poltrone diminuiscono da 45 (24 a Savona + 21 a Genova) a 5 per la nuova realtà. Oltre al presidente, una sarà occupata de facto dalla capitaneria (ma senza diritto di voto) e tre da assegnare: una al Comune di Genova, una a quello di Savona e una alla Regione.
Alcuni enti, come ad esempio Roma o La Spezia, hanno deciso di scegliere i membri del comitato di gestione attraverso bandi pubblici nei quali vengono indicati i requisiti per partecipare. Ed è attesa in questi giorni – forse già mercoledì – la circolare del Mit che indicherà i requisiti richiesti per tali posizioni, che saranno gli stessi richiesti per le nomine dei presidenti: comprovata esperienza nel settore, ineleggibilità per soggetti in età pensionabile, mancanza di conflitto di interessi.
Una notizia che ha già smosso (e molto) le acque, ad esempio nello scalo di Savona, dove un nutrito gruppo di operatori ha sponsorizzato il nome di Rino Canavese (nella foto) già presidente dell'Autorità di Savona e poi manager del gruppo Gavio. Ma costui rientrerebbe nei soggetti ineleggibili essendo già in pensione. E allora come poter usufruire della conoscenza del settore?
All’orizzonte spunta quindi la terza fase: la nomina del segretario generale. Un ruolo fondamentale per lo scalo che unisce la realtà genovese a quella savonese. E qui la giacca del neo presidente si allunga a dismisura, con evidenti tentativi di strattonarla: da una parte molti genovesi che sponsorizzano l'attuale segretario Carena, che tutti conoscono ormai da decenni e che andrebbe in pensione a giugno compiendo 70 anni, e dall'altra i savonesi che gradirebbero rivedere il loro ex presidente Canavese a controllare, di fatto, anche Genova oltre che Savona.
Una carica che non sarebbe incompatibile, ma il carattere forte e a tratti rude di Canavese sarebbe compatibile con lo stile del neo presidente Signorini? Il presidente deve avere mani libere, scegliersi la squadra, assumersi le sue responsabilità e rilanciare i porti di Genova e Savona senza condizionamenti né degli operatori che sono appena usciti dai comitati portuali né tantomeno dai politici che lo hanno eletto. Ora si fidino di lui e lo lascino lavorare in pace e con chi ritiene migliore e in sintonia per creare una squadra coesa e vincente.
IL COMMENTO
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