cronaca

Ripreso vigore i focolai a Moconesi e Neirone. Nuovo rogo a Mignanego
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Continuano a bruciare i boschi della Liguria. Stato di allerta per il rischio di innesco elevatissimo e terzo giorno di vento di burrasca sulla nostra regione.

La situazione è sempre difficile nell'imperiese. Nelle ultime ore è ripreso l'incendio di Capo Mimosa, tra Cervo e Andora. Sono 100 gli uomini impegnati, tra vigili del Fuoco e volontari della Protezione Civile, per arginare i roghi che stanno colpendo l’entroterra della Valle Impero, con qualche sconfinamento in Valle Argentina. 

Quattro canadair e un elicottero
al lavoro per spegnere i roghi. Due aerei antincendio operano sul vasto rogo di Borgomaro, Patasina e Carpasio mentre un terzo è impegnato sul versante di Cesio e Testico, al confine con la provincia di Savona. Sul rogo di Caravonica, inoltre, sta operando un elicottero regionale mentre un quarto canadair è stato richiesto per Borghetto di Arroscia. L'incendio più preoccupante resta quello di Pantasina, anche se al momento non si segnalano problemi per le abitazioni.  Sul posto anche il sindaco di Caprasio Claudio Serravalli. Nel pomeriggio, alle 17, vertice in prefettura a Imperia per fare il punto sulla situazione

Roghi anche a Gavenola, Rezzo, vicino alla galleria della Statale 28 nel comune di Pieve di Teco, Vasia e Lucinasco. Sotto controllo l'incendio che interessava da ieri la costa di Albenga.

CALA IL VENTO - Cala il vento di burrasca che ha percosso la Liguria alimentando gli incendi in tutta la regione. Secondo il bollettino diramato da Arpal (Agenzia regionale ligure per la protezione dell'ambiente), su tutte le zone i venti da nord e nord-est si attesteranno sui 60-70 chilometri orari con raffiche e rinforzi fino a 100-120 chilometri all'ora solo sui crinali e allo sbocco delle valli. Parziale attenuazione dei venti nel pomeriggio. Domani ancora venti da Nord ma non oltre i 60 chilometri all'ora, con raffiche e rinforzi solo sui crinali. Calo dei venti nel pomeriggio di domani più marcato a Levante.


OPERAIO MULTATO - Multato un operaio che, nell'entroterra di Bordighera, intorno alle 7.45 stava bruciando gli scarti della lavorazione agricola di una serra. Sul posto è subito intervenuta la polizia municipale che l'ha multato in base all'ordinanza che vieta l'accensione di fuochi a fronte della grave pericolosità. 

A GENOVA - L'emergenza sembra essere rientrata su Genova dove gli incendi grazie a un calo del vento, al volo dei Canadair, e al lavoro di vigili del fuoco, forestali e volontari, sono stati ridotti a semplici focolai. Da quello più esteso di tutti a Nervi, a Levante, che ha distrutto circa 1000 ettari di terreno, sino al rogo di Pegli 2, a ponente, dove sono andati distrutti circa 500 ettari di boschi e radure ma continuano a bruciare i boschi dell'entroterra.

lL'ENTROTERRA GENOVESE - Nella notte nuove fiamme a Uscio, Lumarzo, Pian del Prete a Busalla e in località Fumeri a Mignanego. Ha ripreso vigore l'incendio fra i comuni di Neirone e Moconesi, in Valfontanabuona ma anche a Davagna. E' in questa località, secondo i carabinieri forestali - la situazione più delicata con fiamme che nella frazione di Faggio Rotondo sono arrivate vicino alle abitazioni. Fiamme anche sul monte Biscia nel Tigullio.

È stata trovata la causa di un altro dei tanti roghi che nelle ultime 48 ore hanno bruciato campagne e colline intorno a Genova provocando evacuazioni e momenti di paura: l'incendio divampato ieri sul monte Gazzo, sulle alture del ponente della città, sarebbe stato provocato da un corto circuito provocato da un cavo dell'altra tensione. Lo hanno accertato i carabinieri del nucleo forestale di Genova che devono ora stabilire se il corto circuito è addebitabile ai tecnici che svolgono la manutenzione alla linea elettrica o se è stato provocato dal forte vento. E' il terzo incendio di cui è stata finora accertata la causa dopo quello provocato inavvertitamente da un operaio al lavoro in un cantiere con un flessibile e un secondo avviato inavvertitamente da un contadino che bruciava sterpaglie.