L'alta velocità in Liguria, la parità di trattamento tra territori, ma anche gli investimenti per le banchine in porto e il futuro del trasporto pubblico con le liberalizzazioni imposte dall'Europa. Temi al centro dell'audizione in commissione trasporti al Senato, proprio nel giorno in cui il nuovo Frecciargento Genova-Roma via Firenze ha fatto il suo debutto. Su quel treno anche il senatore Maurizio Rossi, che ha posto alcune domande all'amministratore delegato delle Ferrovie, Renato Mazzoncini.
L'ALTA VELOCITA' – Il nuovo Genova-Roma in 4 ore – in realtà un treno a media velocità – sarà sottoposto alla valutazione di mercato dopo la sperimentazione. C'è quindi il rischio che il servizio non duri se non verrà garantito un tasso di riempimento sufficiente. “Non è possibile che una delle sei città metropolitane d'Italia viva con questo stress, questo è uccidere il territorio”, dice Rossi. La proposta è quella di inserire il collegamento nel contratto di servizio, ispirandosi eventualmente al modello inglese in cui, osserva Rossi, “chi prende la concessione per una linea importante paga allo Stato un importo destinato a coprire le tratte a minor riempimento”. “In Inghilterra – nota però Mazzoncini – non esiste il fondo nazionale trasporti che in Italia ammonta a 5 miliardi. I treni, in compenso, costano due o tre volte di più. Alcuni Paesi, come il nostro, si affidano alla fiscalità generale, mentre altri hanno regolato la partita bilanciando linee forti e deboli”. Mazzoncini ha comunque ribadito che “non deve esistere un'Italia a due velocità”.
LE MERCI – L'altro grande tema posto all'attenzione da Rossi è quello dei collegamenti verso i porti. “Non conosciamo gli investimenti per portare i binari sulle banchine – afferma – e vediamo situazioni assurde: il porto di Voltri aspetta da anni il raddoppio del binario, un'opera da 1-2 milioni che non si riesce a fare perché c'è in mezzo uno spogliatoio”. Urge poi il Terzo Valico, perché in attesa del completamento “si rischia di ottenere l'effetto opposto: che i nuovi tunnel Gottardo, Ceneri e Brennero facciano defluire le merci dalla Pianura Padana verso il Nord Europa anziché la Liguria”.
Sul primo punto, Mazzoncini ha ricordato che, con la nascita di Mercitalia, spinoff dalla divisione Cargo, sono già stati programmati investimenti per i collegamenti con i porti: “Di 57 miliardi pianificati da Rfi, 33 sono sulla rete ferroviaria”. Pieno appoggio anche sul Terzo Valico che sarà l'unico modo per “aumentare del 500% la capacità di trasporto da Genova” e “non farsi scavalcare da Rotterdam”. In ogni caso “non ci sono scorciatoie, bisogna avere una linea performante che colleghi Genova con Milano e la Torino-Lione”.
GARE TPL – Per effetto della normativa europea 1037/2007, osserva Mazzoncini, i servizi regionali su gomma saranno i primi ad andare a gara, con un periodo transitorio che scade nel 2019. Obbligatorie, ricorda l'ad di Fs, per evitare procedure di infrazione europee. “Noi stiamo costituendo un unico soggetto che sta partecipando alle gare”, una novità rispetto al decreto 422, noto come 'decreto Burlando', che – continua Mazzoncini - “non ha stimolato gare o ne ha stimolate deboli”. La prospettiva per il 2019 vede quindi “un servizio di tpl urbano regionale tutto a gara, la lunga percorrenza completamente liberalizzata, in tutto un Paese con il 17% del trasporto pubblico liberalizzato o a gara, che sarebbe già un grande obiettivo”. Buone notizie in arrivo anche per il materiale rotabile: in Liguria la spesa per il rinnovo totale della flotta passa da 200 a 470 milioni, con treni in consegna nel 2019.
cronaca
Trasporto pubblico e investimenti, le domande di Rossi a Mazzoncini
Audizione in Commissione trasporti al Senato
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