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Salvo il premio di maggioranza, si può andare al voto così
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No al ballottaggio, resta il premio di maggioranza, stop anche ai capolista bloccati. È questa la decisione della Consulta sull'Italicum. Una decisione che porta a una legge immediatamente applicabile.

La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il ballottaggio previsto dall'Italicum, la legge elettorale in vigore dal luglio 2016 'impugnata' da un pool di legali in qualità di cittadini elettori. È stato invece giudicato legittimo il premio di maggioranza che la legge attribuisce al partito che supera il 40% dei voti. Illegittima invece la disposizione che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d'elezione.

"All'esito della sentenza, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione". E' quanto emerge dalla decisione della Consulta sull'Italicum.

I rilievi su questi aspetti erano contenuti in cinque ordinanze giunte dai tribunali di Messina, Torino, Perugia, Genova e Trieste. A promuovere i ricorsi un pool di avvocati: tra loro Felice Besostri, che fu già al centro dell'azione contro il Porcellum, poi dichiarato incostituzionale. Tredici i giudici presenti nell'aula della Consulta: relatore è Nicolò Zanon, che ha illustrato la causa. Poi hanno parlato gli avvocati anti-Italicum e a seguire l'avvocato generale dello Stato, Massimo Massella Ducci Teri, che ha il compito di difendere l'Italicum per conto della Presidenza del Consiglio.