politica

L'invettiva
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Come fanno a non accorgersi che in questo modo è la politica che si frantuma in mille pezzi? Come fanno a non capire che in questo modo i residui dei partiti politici vanno dritti verso l'estinzione? Sembra oramai che la lotta tra fazioni, correnti, pezzi di partito sia prevalente su ogni altro obiettivo. Oramai riguarda tutti, ma in particolare la Sinistra.

Prendiamo il Pd, che resta uno dei pochi partiti con una struttura tradizionale e qualche base sul territorio, una volta il radicamento storico, il meccanismo di una certa continuità e riconoscibilità nella cosidetetta “ società civile”. 

Sapete quanti iscritti ha il Pd genovese oggi? Duemilasettecento.
Sapete quanti ne aveva venti anni fa il suo antenato principale, il Pci, al quale oggi dovrebbero sommarsi i residuati degli altri partiti “storici”, almeno un pezzo della Democrazia Cristiana, una parte del Psi e del Psdi e chissà che altro? Quarantacinquemila a Genova e ottantamila in Liguria.

Insomma i partiti, come li abbiamo intesi storicamente nel Novecento, si sono dissolti e si stanno sistematicamente liquefacendo. E allora che senso hanno oggi le possibili scissioni, frazionamenti, divisioni che vengono prospettate sulle ali della contingenza politica?

D'Alema che annuncia “liberi tutti” se si va subito alle elezioni, dopo che già si sono consumate inesorabili strappi o separazioni, a Genova quelle di Sergio Cofferati poi di Luca Pastorino, sul piano nazionale Civati, Fassina e Bersani, sempre sull' orlo del precipizio...

D'accordo: la storia della sinistra è una storia di scissioni
fino dall'inizio del Novecento, ma continuando così, andando avanti per sottrazione, non è difficile concludere che si marcia verso l'estinzione totale.

Allora per restare nel nostro “caruggio” genovese e ligure, destreggiandoci tra “dinosauri”, “reduci” e magari “tirannosauri”, come il post leader maximo D'Alema, tutti ex dell' epoca che fu e che non torna più, questa prospettiva di continuo e inarrestabile frazionamento porterà a una quasi inevitabile sconfitta elettorale.

Se cadesse la roccaforte genovese, l'evento avrebbe un peso enorme, ancor più della storica sconfitta bolognese davanti al macellaio Guazzaloca o della “caduta” di Torino, conquistata dai 5 Stelle, pochi mesi fa.

A meno che, dopo essersi così frantumate a sinistra, dove perfino il sindaco arancione Marco Doria litiga in casa propria con la Rete a sinistra, quelle forze politiche non trovino un oggi misterioso collante che li metta tutti insieme. Ma nessuno ha la formula magica e la reazione a catena che si è innescata è quella della divisione a oltranza. Con l'incubo dell'estinzione. Come i dinosauri e i tirannosauri.