cronaca

Secondo l'accusa è omicidio preterintenzionale
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 Il pubblico ministero Alberto Lari ha chiesto la condanna a 12 anni per la madre del piccolo Mirò. Il bimbo di 30 mesi era morto a fine ottobre 2014 dopo avere ingerito un'ingente quantità metadone. Dieci anni e otto mesi sono stati invece chiesti per il compagno della donna.


I due sono accusati di omicidio preterintenzionale. Secondo l'accusa avrebbero dato metadone al piccolo nel tentativo di tranquillizzarlo e tenerlo buono. La sentenza, davanti al gup Paola Faggioni, è prevista ad aprile. I due conviventi, difesi dall'avvocato Matteo Cereghino, che in un primo momento erano stati indagati per omicidio volontario, hanno sempre detto che il bambino era stato male la sera precedente, che aveva un po' di febbre e non aveva mangiato nulla dal giorno prima.

Il risultato delle analisi aveva dimostrato che il bimbo aveva mangiato a pranzo e che quindi, con ogni probabilità, stava bene. Dall'esame medico legale era inoltre emerso che il metadone veniva somministrato al piccolo quasi con cadenza giornaliera per farlo stare buono