
L'indagine del nucleo operativo ecologico dei carabinieri è coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Genova e dopo un anno di accertamenti ha permesso di indagare 21 persone rappresentanti a vario titolo di dieci aziende del settore dell'asfaltature di strade.
L'ipotesi è che il bitume recuperato dai lavori stradali venisse riutilizzato senza i trattamenti previsti o smaltito in modo irregolare. Secondo l'accusa, gli indagati costituivano "un vero e proprio sistema rodato e collaudato che permetteva di conseguire profitti illeciti ben superiori a quelli ottenibili operando secondo le normative sul trattamento e recupero dei rifiuti".
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