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E' corsa contro il tempo: entro il 31 marzo c'è anche il bilancio
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Salvate l’azienda Amiu. E’ questo lo slogan che circola ora nei corridoi di palazzo Tursi dopo la delibera bocciata martedì in consiglio comunale a Genova. Doria resta, dice lui, per senso di reponsabilità. Ma per il futuro dell’azienda dei rifiuti serve un nuovo documento, condiviso e soprattutto una maggioranza che non c’è.

La palla passa alla politica come conferma il segretario del Pd genovese impegnato in trattative febbrili sia per la questione Amiu sia per ricompattare il centrosinistra per le Comunali.

“La soluzione è una nuova delibera – ha dichiarato Alessandro Terrile segretario del Pd genovese - che magari modificando alcuni aspetti e riportando al centro un rapporto con le parti e i sindacati, riporti i numeri in consiglio comunale. Ed è un lavoro che dovrà fare soprattutto il sindaco. Il Pd ha fatto la sua parte".

"Credo che aver detto chiaramente che il voto di martedì chiude una fase politica, chiude la maggioranza politica uscita dalle urne porta ad un discorso laico e onesto che fa onore al sindaco e può portare in consiglio comunale quei voti di responsabilità. Certo sarebbe stato meglio che il sindaco tutto questo lo avesse fatto prima”.

Ma tutto questo si deve svolgere in fretta, il termine è la fine di marzo prima che saltino i conti. “Il tempo è poco, c’è un’altra scadenza che è quella del 31 marzo con la votazione del bilancio – ha concluso Terrile - Credo che le due cose debbano andare di pari passo. Sono legate e a seconda delle soluzioni che si trovano possano pesare sul bilancio comunale”.

A margine della conferenza delle Regioni, il presidente della Liguria, Giovanni Toti ha osservato che "la maggioranza in Comune non esiste più. Era incapace di dare risposte sui grandi temi, ora è implosa. Si è schiantata sotto il peso delle sue contraddizioni". E conclude con un lapidario: "È un casino".