
"Le impronte già si usano a livello generale come elemento di sicurezza, pensiamo ad alcuni iPhone, alle votazioni in Senato. Ma non è l'unica cosa imortante: nella riforma della pubblica amministrazione, che stiamo elaborando, creeremo anche sistemi di premialità per chi è capace e di disincentivo per chi lavora con meno entusiamo e aspetta con i piedi sulla scrivania che arrivi l'ora di uscire".
La prima replica sdegnata arriva dalla capogruppo del Pd, Raffaella Paita: "Ma perchè non inizia da se stesso, visto che risulta essere il consigliere regionale meno presente? Guinnes dei primati sull'assenteismo, lo chiamano Chi l'ha visto". Aggiunge Gianni Pastorino di Rete a Sinistra: "Al netto della demagogia pre-elettorale, e di una certa ignoranza in materia contrattuale, ci chiediamo se questa proposta non finisca per delegittimare il ruolo dei dirigenti,
Toti intanto non teme neppure eventuali reazioni negative dai sindacati: "Sono certo che anzi collaboreranno per scrivere questa riforma insieme a noi...".
IL COMMENTO
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