
Nelle ultime settimane un aumento sensibile dei casi si è registrato in Piemonte, Lombardia e Toscana. Regioni vicine alla Liguria, che potrebbero fare da ponte per ulteriori contagi. I dati diffusi dal Miur sono preoccupanti: nei primi mesi del 2017 sono finiti in ospedale oltre 700 pazienti contro gli 844 di tutto il 2016. Un aumento stimato del 230% correlato, secondo gli esperti, all’andamento delle vaccinazioni.
Il ritorno del morbillo non va sottovalutato. “La fascia d’età più colpita è quella tra i 15 e i 29 anni – ricorda Icardi – quindi non è una malattia dei bambini. Nella maggior parte dei casi è necessario un ricovero. Per questo ricordiamo l’importanza di vaccinarsi a 2 anni, con un richiamo intorno ai 5-6 anni”.
“In Liguria – spiega Icardi – abbiamo assistito a un drastico calo della copertura. Nella classifica nazionale siamo al 16esimo posto su 21, con una copertura dell’81% contro una media nazionale dell’85%”. Per stare tranquilli, osservano gli epidemiologi, bisognerebbe arrivare al 95%. A ostacolare la cultura dei vaccini sono anche le voci mai verificate di una presunta correlazione con l’autismo: “È una bufala dura da sfatare – dice Icardi – e nel frattempo le malattie infettive continuano a circolare”.
IL COMMENTO
Quel processo che non finisce e le autostrade sempre più trappola
Salis contro Piciocchi, analisi a distanza