
Intanto Pardini ha incontrato il suo legale, l'avvocato Stefano Savi, nel carcere di Marassi. E ha spiegato che non sapeva che alla cena, organizzata a Recco, i tre rappresentanti della Securpol, finiti in manette anche loro, gli sarebbero stati portati soldi. "Non era preannunciata - ha spiegato al legale - e quando mi hanno consegnata la busta mi hanno detto che era una donazione".
Pardini verrà interrogato dal gip Paola Faggioni venerdì mattina. Oltre al dirigente, sospeso ieri dall'Agenzia, sono finiti in carcere l'avvocato Luigi Pelella, e i commercialisti Massimo Alfano e Francesco Canzano, tutti con l'accusa di corruzione. Secondo gli investigatori i tre avrebbero dato 7.500 euro per far sì che il direttore si interessasse della transazione della società di vigilanza con il Fisco: una transazione da 20 milioni di euro. L'inchiesta era partita dopo il trasferimento della sede legale della Securpol dalla Campania alla Liguria senza alcun apparente motivo.
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