Hanno fatto bene genovesi e turisti che si sono goduti il sole e il mare di San Giuliano a Pasqua e Pasquetta. Un po’ perché martedì si torna a lavorare, ma anche perché la stagione balneare sta per entrare nel vivo. E da giugno in poi trovare uno scampolo di spiaggia libera per posare un modesto asciugamano può diventare un’impresa durissima. A meno che non si accetti di pagare, portafogli permettendo. Il tutto mentre nei cassetti di palazzo Tursi ammuffisce una delibera che dovrebbe cambiare le cose, come del resto prevede la legge.
“La lobby dei balneari è molto più forte di noi. C’è un’opposizione trasversale per non far passare il piano”. A parlare è Stefano Salvetti, presidente di Adiconsum Liguria, che da ormai dieci anni combatte la battaglia per garantire ai cittadini l’uso libero del litorale in equilibrio con gli stabilimenti privati. “Già nel 1976 il Consiglio di Stato evidenziò che in Italia erano state date troppe concessioni. Dall’epoca sono aumentate del 300%. Nel 2008 siamo arrivati finalmente alla legge regionale che prevede per ogni Comune il 40% di spiagge libere o libere attrezzate sul totale. Lo strumento legislativo c’è, ma bisogna dargli le gambe”.
Le gambe sarebbero appunto quelle del Proud, acronimo di ‘Progetto di uso demaniale’, già licenziato nel 2013 e perfezionato dopo un primo stop dalla Regione. Un piano che prevede nuovi settori di spiaggia libera, eventualmente mista a lettini e ombrelloni, soprattutto in corso Italia dove gli stabilimenti occupano circa il 90% della costa. “L’amministrazione arriva purtroppo all’ultimo – denuncia Salvetti – dopo aver fatto tutti gli incontri nei Municipi, le audizioni in commissione e ogni tipo di confronto. È tutto molto faticoso”.
Il Proud non c’entra nulla con la direttiva europea Bolkestein, quella che imporrebbe gare europee per il rinnovo delle concessioni. “E invece hanno cercato di legarli in maniera strumentale”, attacca Salvetti, che si appella ai cittadini: “Noi incontreremo i candidati sindaco, ma voi rivolgetevi all’amministrazione comunale, ai capigruppo. Questa delibera deve passare”. Nel frattempo, i genovesi privi di abbonamento deluxe cabina e sdraio faranno come tutte le estati: sveglia presto e presidio in spiaggia fin dalle 7. Oppure auto, moto o treno e via in riviera.
cronaca
Spiagge libere, piano arenato a Tursi: l'odissea dei bagnanti senza cabina
Ultimi giorni per approvare il Proud, Salvetti: "Le lobby si oppongono"
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