cronaca

Il presidente Mustorgi: "Obbligati a passarci, facciamo causa"
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Il pedaggio? Devono pagarlo anche le ambulanze. È quanto sostiene la società Autostrade per l’Italia che ha presentato alla Croce Bianca Rapallese un decreto ingiuntivo da 218 mila euro per tutti i viaggi in A12 mai pagati dalla pubblica assistenza del Tigullio. La cartella choc è arrivata sul tavolo del presidente Fabio Mustorgi che ha già iniziato la battaglia legale. “Quei soldi non riteniamo assolutamente di pagarli, abbiamo già cinque cause in tribunale”, racconta a Primocanale.

I volontari rapallesi, che l'autostrada devono usarla tutti i giorni, si appellano anzitutto al codice della strada. Nell’articolo 373 del regolamento attuativo datato 1992 è scritto che “sono esentati dal pagamento del pedaggio i veicoli con targa C.R.I., nonché i veicoli delle associazioni di volontariato e degli organismi similari non aventi scopo di lucro, adibiti al soccorso nell'espletamento del relativo specifico servizio e provvisti di apposito contrassegno”. In realtà dal 1° gennaio 2015 Autostrade ha stipulato con le pubbliche assistenze una nuova convenzione in cui la parola ‘soccorso’ viene sostituita da ‘emergenza’.

“C’è una differenza importante – osserva Mustorgi – perché il soccorso, secondo il Consiglio di Stato e la Corte Europea, è venire in aiuto del cittadino in tutte le situazioni di stato di salute avverso. Quindi, ad esempio, anche portare un malato che deve fare terapia. Altra cosa è l'emergenza”. Una beffa ancora più grande in una regione complessa dove l’autostrada è l’unica arteria veloce percorribile fuori dai grandi centri urbani. “Usare l’Aurelia? Invitiamo i dirigenti di Anas o Autostrade a farsi una giornata in giro con noi – replica Mustorgi – e vedrebbero che sarebbe impossibile passare sulla litoranea. Ci vorrebbero molte più ambulanze e volontari. E i pazienti dovrebbero essere molto più… pazienti”.

L’ingiunzione di pagamento è piombata sulla Croce Bianca attraverso un iter piuttosto singolare. “Di solito un decreto ingiuntivo deve essere convalidato da un giudice – spiega Mustorgi – invece Autostrade per l’Italia agisce direttamente, in forza di un Regio Decreto, in qualità di ente pubblico. Peccato che non lo sia: la società è concessionaria di un servizio pubblico, non un ente pubblico”. In teoria, quindi, l'ingiunzione dovrebbe essere esecutiva. "Ma non credo che ci pignoreranno le ambulanze", dice Mustorgi.

A questo punto andare per giudici diventa un passaggio quasi obbligato. Tre cause sono pendenti di fronte al giudice di pace, altre due presso il tribunale civile. Azioni legali sono state intraprese anche da Anpas. “Certo che non intendiamo pagare – conferma Mustorgi – e poi, se noi chiedessimo un risarcimento alle Asl andando contro la leegge, cosa direbbe poi la Corte dei Conti? È incredibile che il volontariato debba spendere così i suoi soldi. Basterebbe sedersi intorno a un tavolo e capire che i malati trasportati dalla Croce Rossa e dalle pubbliche assitenze hanno gli stessi diritti”. Autostrade per l’Italia, contattata da Primocanale, al momento non ha replicato.