Quattro persone, tra cui due carabinieri, lievemente intossicati; ottanta appartamenti evacuati e danni per milioni di euro. Questo, in estrema sintesi il bilancio dell'incendio che, intorno alle 5.20, ha interamente bruciato uno dei due appartamenti situati sul piano attico del grattacielo di Arma di Taggia, composto da due palazzine (condominio Bianchi e Vittoria), costituite in prevalenza da seconde case, che sono state interamente sgomberate per motivi di sicurezza dovuti soprattutto alle infiltrazioni d'acqua conseguenti allo spegnimento del rogo.
L'alloggio da cui sono partite le fiamme - che è stato sottoposto a sequestro - era abitato da una donna con il figlio. Stando ai primi accertamenti dei carabinieri e dei vigili del fuoco, le fiamme avrebbero avuto origine dalla cucina, ma i motivi sono ancora in fase di accertamento.
Potrebbe trattarsi di un corto circuito, ma non si escludono altre cause. Madre e figlio sono stati portati in ospedale per un principio di intossicazione, ma sono già stati dimessi; così come sono stati dimessi i due militari, i primi a intervenire con un estintore e a mettere in salvo una anziana abitante nel vicino appartamento.
cronaca
Incendio nel grattacielo di Arma di Taggia: 80 sgomberati e danni per milioni di euro
Ipotesi corto circuito, in tutto quattro intossicati
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