
La caratteristica di questa classe di navi è l'altissimo livello di innovazione che le rende flessibili con elevato grado di efficienza. Queste unità sono dual use (militare-protezione civile e soccorso in mare) e hanno basso impatto ambientale grazie a soluzioni tecnologiche e costruttive come gli avanzati sistemi di propulsione ausiliari a bassa emissione inquinante.
Sono previste differenti configurazioni di sistema di combattimento: a partire da una leggera per il pattugliamento con capacità di autodifesa fino a una 'completa', equipaggiata con il massimo della capacità di difesa. L'unità è in grado di impiegare imbarcazioni veloci tipo Rhib fino a una lunghezza di oltre 11 metri tramite gru laterali o una rampa di alaggio situata all'estrema poppa.
Lunghe oltre 132 metri e con una velocità di assetto di oltre 31 nodi le navi hanno 173 persone di equipaggio e sono dotate di impianto combinato diesel e turbina a gas e di un sistema di propulsione elettrica. I pattugliatori saranno costruiti presso il Cantiere di Riva Trigoso e Muggiano con consegna prevista per la prima unità della classe nel 2021.
IL COMMENTO
Quel processo che non finisce e le autostrade sempre più trappola
Salis contro Piciocchi, analisi a distanza