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"L'attenzione che il Santo Padre rivolge al mondo del lavoro è costante e questo non può che confortarci e darci coraggio - scrivono Ivano Bosco, Luca Maestripieri e Mario Ghini, segretari generali di Cgil, Cisl, Uil - La nostra città, come molte altre nel nostro Paese, è stata investita da una crisi economica per la quale stanno pagando un prezzo pesantissimo le donne e gli uomini che lavorano o vorrebbero lavorare. Molti lavoratori hanno subito o stanno subendo la cassa integrazione, molti hanno perso l'occupazione, troppi hanno ceduto al ricatto di un impiego con molti doveri e pochi diritti".
In questi anni di crisi, si legge nella nota "si è perso il valore del lavoro. La mancanza di occupazione diventa l'impossibilità di realizzarsi personalmente, l'impossibilità di costruirsi un futuro. Genova è tra le città più vecchie d'Italia: nascono pochi bambini e, per la prima volta anche gli stranieri abbandonano il territorio. Con queste prospettive, Genova è destinata a inesorabile declino al quale non intendiamo rassegnarci. Cgil, Cisl e Uil sono felici di poter portare al Santo Padre, attraverso le parole di una lavoratrice, i temi cari a Genova e alla Liguria augurandosi di riuscire a sollecitare l'opinione pubblica e chi ha il potere di incidere sul valore sociale del lavoro".
IL COMMENTO
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