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Secondo quanto anticipato da Il Sole 24 Ore, le nomine annullate riguardano Paestum, Modena, Mantova, Taranto e Reggio Calabria. Due sono i direttori stranieri coinvolti: Gabriel Zuchtriegel del Parco archeologico di Paestum e Peter Assmann del Palazzo ducale di Mantova, ma a rischio ci sono anche gli altri cinque non italiani perché, secondo il giudice, il bando non prevedeva esplicitamente che potessero partecipare.
Oltre a Zuchtriegel e Assman, a saltare sono Paolo Giulierini (Museo Archeologico Nazionale di Napoli), Carmelo Malacrino (Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria) Eva Degli Innocenti (Museo Archeologico Nazionale di Taranto), Martina Bagnoli (Gallerie Estensi di Modena).
Il Tar contesta anche altri aspetti della selezione, in particolare i colloqui orali a porte chiuse, a volte effettuati via Skype, mentre le procedure in generale verrebbero definite "criptiche e involute". E soprattutto, per quanto riguarda gli stranieri, i giudici osservano: "Il bando della selezione non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani in quanto nessuna norma derogatoria consentiva di reclutare dirigenti pubblici fuori dalle indicazioni tassative espresse dall'articolo 38. Se infatti il legislatore avesse voluto estendere la platea di aspiranti alla posizione dirigenziale ricomprendendo cittadini non italiani lo avrebbe detto chiaramente".
"Al momento la sentenza del Tar non dovrebbe riguardarmi - commenta la direttrice del Museo di Palazzo Reale, Serena Bertolucci - ma staremo a vedere cosa succede. Ciò che mi ha colpito è la solidarietà di tutta la città. Ho ricevuto decine di telefonate. Qualcuno mi ha detto che sono la cosa migliore di Genova dopo la battaglia di Lepanto. Mi sembra davvero troppo. Ma tutti si stanno preoccupando e io sono commossa".
"Sono preoccupato per la figura che l'Italia fa nel resto del mondo, e per le conseguenze pratiche perché da oggi alcuni musei sono senza direttore - afferma il ministro Franceschini - La selezione internazionale dei direttori è stata fatta da una commissione assolutamente imparziale composta dal direttore della National gallery di Londra, che è un inglese, dal direttore della più importante istituzione culturale di Berlino, che è un archeologo tedesco, dal presidente della biennale di Venezia, e da una persona che è stata appena nominata consigliere dal presidente Macron. Mi pare che più garanzia di neutralità e trasparenza non ci potesse essere".
IL COMMENTO
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