cronaca

la richiesta del magistrato della Dda di Reggio Calabria
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 Il pm della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo ha chiesto stamani che venga contestata l'aggravante di avere favorito un'associazione mafiosa per l'ex ministro dell'Interno Claudio Scajola e Maria Grazia Fiordelisi, segretaria della famiglia dell'ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, latitante a Dubai dopo una condanna definitiva a 3 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. I due sono imputati nel processo in corso a Reggio Calabria con l'accusa di procurata inosservanza della pena perché, secondo l'accusa, si sarebbero attivati per favorire la latitanza di Matacena.

La richiesta è stata fatta ai giudici del Tribunale nel corso dell'udienza di oggi. Fiordelisi e la moglie di Matacena, Chiara Rizzo, in particolare, secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Dia di Reggio Calabria coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, sarebbero state socie o intestatarie di quote sociali in numerose attività che l'ex senatore Matacena aveva costituito nei paesi caraibici per occultare al fisco l'origine di somme ingenti di danaro secondo lo schema delle scatole cinesi, non giustificabili dal volume delle sue attività imprenditoriali.

Più volte i giudici di Reggio Calabria hanno chiesto l'estradizione dell'ex parlamentare azzurro senza però riuscirvi, tanto da ingenerare il sospetto degli investigatori che Matacena possa contare su complicità e coperture ad alto livello politico e diplomatico, paventando l'esistenza di un'associazione in cui possano essere coinvolti esponenti della fazione cristiano-maronita che fa capo all'ex presidente del Libano Amin Gemayel. Una rete, è il sospetto, che avrebbe protetto la fuga in Libano anche dell'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri, anch'egli condannato definitivamente per concorso esterno in associazione mafiosa, e arrestato proprio a Beirut.