Il primo cittadino della città turistica della riviera fa sentire la sua voce: "Siamo estremamente contrariati per quasta situazione". Canepa già in passato era stato al centro dell'attenzione per un caso legato alla gestione dei migranti. Risale infatti allo scorso dicembre la condanna per discriminazione razziale dopo aver emesso un’ordinanza con cui vietava il soggiorno ai migranti senza certificato medico.
“La nostra posizione sull'argomento è ben nota da tempo e non è cambiata di una virgola - prosegue Canepa -. Non è ammissibile né tollerabile che il Governo scarichi le responsabilità della sua politica inesistente sull'immigrazione sulle spalle degli enti locali e dei sindaci, a cominciare da quei comuni che sono a vocazione turistica, quindi pronti per accogliere visitatori e turisti, non profughi”, prosegue il Sindaco.
Il sindaco poi fa il quadro anche della situazione legata all'immobile che dovrebbe ospitare i sei migranti, Conio punta il dito sul numero massimo di persone che la struttura può ospitare: "L'immobile ci risulta essere adeguato per un nucleo familiare di non oltre 5 persone. Dunque, è evidente che sussista un problema relativo alla quantità".
Canepa attacca sopprattutto la Prefettura: “Prendiamo atto del comportamento censurabile. La comunicazione è arivata con scarsissimo anticipo, dall'oggi al domani ad avviata stagione balneare in corso. È singolare che tutto ciò accada proprio nel pieno della disputa giudiziaria che mi coinvolge per l'ordinanza sui migranti, con processo civile a giugno e penale a luglio. Ultimo, ma non in ordine di importanza: le sei persone provengono da Paesi che non sono in guerra, quindi non fuggono da alcun conflitto, pertanto non si capisce quale sia l'urgenza ad accoglierli ad Alassio” conclude il primo cittadino.
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