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L'acqua del Brugneto va in Emilia. Preoccupa il terreno secco
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Farà ancora molto caldo in Liguria, almeno fino a giovedì. Il lieve calo termico registrato domenica non deve trarre in inganno: secondo i previsori di Arpal la pressione tornerà a salire e con questa anche le temperature, anche se l’umidità si manterrà si valori medio-bassi e questo dovrebbe scongiurare la temuta afa, soprattutto sulla costa. Uno scenario che tuttavia crea lo stesso varie preoccupazioni.

Nelle scorse ore la rete regionale ha rilevato punte di caldo eccezionale, come testimoniano i 37.9 gradi di Cisano sul Neva, nell’entroterra di Albenga, ma anche i 34 di Genova e i 31 di Rocchetta Nervina. Ad agevolare l’ulteriore salita delle temperature sarà l’effetto ‘föhn’ che porta aria secca sui versanti marittimi. Non ci sarà però un vero e proprio allarme caldo, mentre restano sotto osservazione le zone più interne. Da giovedì in poi potrebbe arrivare qualche nube, ma nulla di preoccupante.

In Nord Italia è però allarme siccità
, e anche nel Ponente ligure i corsi d’acqua all’asciutto iniziano a preoccupare. Tanto che la prossima settimana si riunirà l’unità di crisi con la Provincia di Imperia e le aziende che gestiscono gli acquedotti. Nella stagione invernale è caduto il 77% in meno di acqua rispetto alla media e la situazione, anche se non drammatica come nei territori confinanti, è destinata a peggiorare se il tempo non cambia.

Nei giorni scorsi le regioni Liguria ed Emilia Romagna hanno dato il via libera per convogliare l’acqua del Brugneto, invaso artificiale situato in alta Valtrebbia, verso la provincia di Piacenza in piena emergenza. Anche lì il livello è più basso del normale ed è circolata la notizia, poi smentita, che stessero riaffiorando i resti di Frinti e Mulino, i due paesini sommersi nel 1959 quando fu eretta la diga.

A preoccupare, per ora, è soprattutto l’elevato rischio di incendi boschivi. La Regione ha sancito lo stato di grave pericolosità per tutta la Liguria, coi conseguenti divieti che prevedono salatissime multe (fino a 2mila euro) per chi viene sorpreso ad accendere fuochi. L’aridità del terreno è un fattore che favorisce lo sviluppo incontrollato dei roghi insieme al vento, che però al momento è tranquillo.