
"Resta il dato di preoccupazione legato alle prospettive occupazionali e reddittuali dei dipendenti, alla salvaguardia dell'azienda, al mantenimento dell'unicità ed integralità del ciclo dei rifiuti così come fissato negli accordi del 2015 e del 2016 - evidenzia Cavanna - la proroga del contratto di servizio, le assunzioni dei 31 precari, la normalizzazione dell'orario degli oltre 90 ex precari assunti con contratto a tempo determinato, il mancato pagamento del premio di produzione visto che la rumenta nel frattempo non si è raccolta da sola, ne tantomeno auto-differenziata".
Secondo la Cgil Genova c'è "un assordante silenzio e la certezza che ad oggi né il nuovo sindaco, nonostante che ciò gli fosse stato richiesto la sera del 25 giugno anche attraverso una comunicazione inviata al suo Gabinetto ed al Direttore Generale del Comune di Genova, né l'assessore al Bilancio o quello deputato all'Igiene ambientale hanno ritenuto utile convocare le parti sociali nell'imminenza di una scadenza imposta dalle leggi e fondamentale per tutti lavoratori ed i cittadini".
IL COMMENTO
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