Questo Bucci il tavolo lo apre veramente, ma sopra ci metterà o farà mettere anche una tovaglia pulita, due tazze per il caffellatte, un pezzo di focaccia. Inaugurerà un nuovo stile, molto newyorkese, molto innovativo e rischioso in una città abituata a trattenere e possibilmente poi mugugnare di nascosto. Potremo, potrete mugugnare in felice compagnia del sindaco e per di più masticando focaccia.
Lo "stile Bucci" dunque non era una boutade da campagna elettorale. E fa incavolare a ogni uscita la sinistra che ha sempre preferito, dopo Cerofolini che da questo punto di vista era un anticipatore quando andava a Tivuesse a rispondere ai telespettatori negli anni Ottanta del secolo scorso, il sindaco compagno che lavora da mane a sera ma non si fa vedere.
Doria con le trasmissioni settimanali da Primocanale aveva instaurato dopo qualche puntata un rapporto molto formale e corretto. Era sempre preparatissimo sulle risposte da dare e con grande fiducia lasciava che il giornalista negli ultimi dieci minuti gli chiedesse tutte quello che voleva. L'ho fatto per quasi due anni e non ho mai avuto dal sindaco la richiesta di non trattare un determinato argomento scottante.
Ma qui si tratta di un'altra idea, di stare col sindaco a chiacchierare per un'ora, di quello che si vuole. Non parlategli di calcio perché non ne sa nulla. Pressatelo, fategli conoscere le vostre esigenze da cittadini di un quartiere, non andate a chiedergli favori perché non è' il tipo per questo genere di faccende, ma incalzatelo.
La sinistra ha perso anche perché non ha saputo realizzare un filo diretto con i cittadini. Ha sempre utilizzato vecchi canali ormai desueti.
Non prediligo i sindaci tuttologi, quelli che sanno di tutto e danno risposte su tutto lo scibile urbano.
E se Bucci vorrà ogni tanto rifilare ai commensali anche due eggs and bacon. Ben vengano, ma senza esagerare.
IL COMMENTO
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