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Prima emergenza, i miasmi. Il guasto al carro ponte, responsabile degli sversamenti estivi, è stato riparato a fine luglio dopo la strigliata del Comune. Poi Iren ha detto che serviva un altro mese per l'entrata a regime. Eppure l'aroma, da Campi fino al mare, rimane inconfondibile. "Il collegamento rapido con la condotta a mare si farà", assicura Bianchi. Su quell'opera, che consentirebbe di scaricare i liquami a un chilometro dal litorale e non più alla foce del torrente, c'erano i veti dei commissari dell'Ilva, interessata dal passaggio delle tubature. "Ma l'assessore ci ha assicurato che anche questo tassello è risolto", precisa il presidente. E poi, entro sei mesi o poco più, il gestore farà investimenti "pesanti" per adeguare l'impianto attuale e "modificare completamente la situazione". In cambio di cosa? "Della pazienza che abbiamo avuto finora", risponde Bianchi.
Secondo punto: il nuovo depuratore, che sarà pronto in quattro anni. E questa è una novità, perché il progetto iniziale prevedeva due fasi: dal 2018 al 2021 i lavori per l'impianto di trattamento dei fanghi, che dovrà raccogliere anche il materiale di Punta Vagno, Sestri Ponente e Darsena, poi la parte delle acque reflue a valle dell'attuale struttura, con tempi più lunghi. "Considerati i tempi e quanto ha patito Cornigliano, abbiamo chiesto uno sforzo alla società - annuncia Bianchi - ed entro il 2021 è prevista l'intera realizzazione. Ci hanno assicurato che le due fasi procederanno in parallelo".
Infine, il futuro di quello spazio. Perché col nuovo impianto spostato nelle aree ex Ilva, il vecchio depuratore andrà in pensione. E si pensa già a come restituire la zona ai cittadini dopo la dismissione e la bonifica. "Al momento non ne abbiamo ancora discusso - spiega Bianchi - ma presto apriremo un tavolo con l'amministrazione e i cittadini". Un altro tavolo con Comune, Municipio e abitanti sarà invece istituito per monitorare l'andamento dei lavori, il rispetto dei tempi e le problematiche ambientali.
IL COMMENTO
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