cultura

La svolta comunicativa del nuovo presidente
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"Quando mi hanno detto Rubaldo Merello la mia reazione è stata esattamente quella di molti di voi. E chi è? (L’ho detto diversamente, ma è lo stesso). Ora, visto che sono analfabeta e sono andato su Google, non sto qui a scrivervi chi è, andatelo a vedere. Ma fate di più: venite a vedere la mostra". 

A scrivere, sul suo profilo Facebook, è proprio Luca Bizzarri, neo presidente di Palazzo Ducale, commentando così il link di Primocanale sulla mostra che inaugura il suo mandato alla guida della Fondazione. Poche righe e termini colloquiali, uno sitle diverso nel modo di comunicare e anche nei contenuti. Bizzarri ammette di non sapere chi sia Rubaldo Merello. Oppure, secondo altri, fa solo finta, per essere più 'pop'. 



Una discontinuità nell'approccio che appare ancora più evidente nel seguito del post: "La cosa più sconvolgente è che l’arte di Merello non è affatto tranquillizzante, è una mostra violenta, lontana anni luce dagli stereotipi della Genova vecchia e barbosa. Io non sono un critico d’arte, sono solo uno curioso, come credo siano molti di voi". 

E poi, senza tanti rigiri di parole: "Allora alzate il culo, venite a vedere Merello, c’è una statua, ad un certo punto, si chiama Il Dolore. Stare davanti a quella statua è...boh, non riesco a spiegarlo". Infine, i ringraziamenti e gli auspici: "Complimenti ai curatori e ai miei colleghi di avventura al Ducale. Cominciamo con una mostra non “mia”, difficile, ma forse non potevamo cominciare meglio di così".