
Nei guai erano finiti uomini che, secondo l'accusa, davano regali a ragazzini di 14, 15 e 16 anni, per abusare di loro in ville e appartamenti a Genova.
Promettevano regali costosi, dall'abbigliamento ai telefonini di ultima generazione, in cambio di prestazioni sessuali. L'accusa per tutti è di prostituzione minorile.
L'inchiesta della polizia postale, coordinata dal pm Pier Carlo Di Gennaro, era partita dopo la denuncia della mamma di un minore che aveva trovato foto hard, tra la posta cancellata, nel profilo social del figlio. Da lì, gli agenti avevano avviato una serie di accertamenti e avevano scoperto la rete di pedofili che adescava in rete e in chat minorenni, sopratutto con scarse risorse economiche.
IL COMMENTO
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