
L'uomo, oggi in pensione, aveva un rapporto di lavoro esclusivo con l'ospedale e poteva svolgere attività privata solo nelle ore al di fuori del proprio turno lavorativo. Per lui infatti vigeva il cosidetto rapporto di "intramoenia". Si tratta di prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici di un ospedale, i quali utilizzano le strutture ambulatoriali e diagnostiche della stessa struttura dietro il pagamento da parte del paziente di una tariffa da versare poi all'Asl. Ma di fatto, il medico quella cifra all'ente non l'ha mai versata.
In totale il ginecologo ha effettuato in quel lasso di tempo oltre 5 mila pap-test. Per lui l'accusa è di aver "dolosamente cagionato un danno all’Asl 2 savonese svolgendo attività non autorizzata". Dopo la sentenza di primo grado ora è arrivata anche la condanna della corte d'Appello.
IL COMMENTO
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