cronaca

Contestate attività dal 1999 al 2006
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I giudici della Corte dei Conti della Liguria hanno condannato a un risarcimento di quasi 690 mila euro, il professore di architettura Marco Casamonti, in passato coinvolto in varie inchieste.


Il docente era accusato di aver svolto attività incompatibile con il suo ruolo di professore universitario. Per queste accuse, i giudici della Corte dei Conti della Liguria, nel 2014, lo avevano condannato a in risarcimento di oltre 158 mila euro.


La procura, però, aveva impugnato la sentenza, in quanto chiedeva una condanna a 976 mila euro. I giudici della terza sezione centrale d'Appello hanno accolto il ricorso presentato dall'allora procuratore genovese Ermete Bogetti, rinviando gli atti ai giudici di primo grado. I colleghi genovesi questa volta hanno accolto la tesi accusatoria condannando il professore a risarcire 689 mila euro, ovvero gli importi percepiti dal 1999 al 2006 e derivanti da attività libero - professionali, ritenute incompatibili.

I giudici contabili, nel 2014, avevano giudicato prescritto gran parte del periodo preso in considerazione, condannando il docente a risarcire 157 mila euro solo per gli anni dal 2007 al 2013. Nel nuovo processo la difesa ha nuovamente sostenuto la legittimità delle somme percepite con la libera professione da Casamonti, sostenendo che l'Università era a conoscenza della sua attività. Per i giudici però "sussistono tutti i presupposti per ritenere provata la sua responsabilità, dalla condotta dolosa all'occultamento omissivo doloso". Per i togati, dal 1999 al 2006, gli anni che dovevano esaminare, Casamonti ha percepito compensi per attività professionale incompatibile "con conseguente danno erariale cagionato dal mancato riversamento nello specifico fondo del bilancio universitario degli emolumenti devoluti".