
Un problema, quello delle abitazioni, tornato prepotentemente d’attualità dopo che giovedì scorso, un uomo si è prima cosparso di benzina e ha poi minacciato di darsi fuoco all’interno dei locali comunali del Matitone. Il motivo? Al suo ritorno dalla Spagna ha trovato i sigilli nel portone d’ingresso della sua abitazione. Un gesto forte che avrebbe potuto avere gravissime conseguenze se non ci fosse stato il pronto intervento della polizia locale a bloccare il tutto.
“A fronte delle oltre 3,4mila richieste giunte a Genova al momento sono stati assegnati poco meno di 140 appartamenti” precisa Stefano Salvetti, segretario regionale Sicet Liguria (sindacato inquilini casa e territorio). In totale nel capoluogo ligure sono presenti 9700 appartamenti destinati a soddisfare i bisogni di quelle famiglie che si trovano in stato d'indigenza. Di queste quasi 1100 sono in fase di recupero attraverso opere di manutenzione e ripristino. Ma secondo il segretario del Sicet resta un numero insufficiente: “Se ne liberano più o meno 300 all’anno – prosegue Salvetti – ma su questi poi bisognerà intervenire e investire cifre che variano dai 30 ai 50 mila euro in modo da completare il loro pieno recupero. Ma anche una volta totalmente ripristinati resterà sempre un numero insufficiente a soddisfare tutte le esigenze”.
Nel 2016 per attenuare il problema dal governo nazionale è giunto alle casse locali un finanziamento di 20 milioni, cifra ritenuta dal sindacato al di sotto di quella che è la necessità reale nel paese.
E dallo stesso sindacato di categoria arriva forte una duplice richiesta indirizzata sia alle istituzioni locali che all’amministrazione nazionale. Da una parte la consapevolezza che le difficoltà di chiudere i bilanci da parte dei governi locali non permette uno stanziamento di fondi adeguato a rispondere a tutte le richieste, e per questa emerge la necessità di un lavoro di cooperazione a livello regionale e di singoli comuni per portare avanti le richieste a livello nazionale. Dall’altro la necessità che il governo si faccia carico di una legge quadro capace di stabilire in modo definitivo e chiaro i finanziamenti annui capaci di dare risposte certe alle giunte locali in modo che queste siano in grado a loro volta di farsi carico nel più breve tempo possibile di soddisfare le esigenze dei soggetti più bisognosi.
Due le principali misure richieste dal sindacato: l’ampliamento dell’edilizia pubblica in modo da permettere una più efficace risposta alle necessità evidenziate nel territorio, e un incremento delle risorse destinate al sostegno alla locazione. “Tra gennaio e febbraio – conclude il segretario regionale del Sicet – porteremo avanti a livello nazionale un congresso che metterà l’accento proprio su queste necessità”. In Italia infatti, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, ci sono 18 milioni di persone a forte rischio povertà. Un fotografia chiara di quello che è un Paese che sembra viaggiare lungo due direttrici differenti.
IL COMMENTO
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