
“Risposte ulteriori arriveranno dagli elementi contestati che usciranno dalle indagini fatte dalla Digos di Genova insieme ai servizi centrali nazionali” – così ha parlato il procuratore capo del Tribunale di Genova Francesco Cozzi - “Il caso è importante per dimostrare la sinergia delle indagini, si è partiti da un indagine di stato della Digos antiterrorismo per monitorare le persone e i soggetti che possono essere vicini all’Isis, nello stesso tempo sono emerse dalle indagini per una vicenda diversa di maltrattamenti di famiglia, risolta nel giro di 3 mesi e che ha portato una sentenza di condanna di primo grado, da cui sono emersi degli elementi di rapporti e contatti con siti specializzati, è stato trovato con le analisi sofisticate sulle memorie dei 3-4 cellulari, è stato trovato tutto l’armamentario di informazione documenti e istruzioni che servono a soggetti che appartengono a organizzazioni terroristiche come il Daesh e l’Isis.”
IL COMMENTO
La Costituzione, Salis in Lottomatica e la politica di cui non puoi fidarti
Ti ricordi Bilancia? 17 omicidi in sette mesi di terrore