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«Genova-Buenos Aires, sola andata» è una storia di mare, di quelle che ripercorrono sul filo della memoria le tappe più significative nella storia di un Paese. Da Asti la famiglia Bergoglio raggiunse il porto di Genova, nel febbraio del 1929,e partì alla volta dell’Argentina in cerca di una nuova occasione di vita e di lavoro. Il viaggio dei Bergoglio è il filo conduttore di questa mostra e del libro-catalogo a essa collegato, con prefazione di Massimo Giletti, ricco di contributi forniti dai più importanti centri di documentazione italiani e argentini.
La mostra si sviluppa per “isole” tematiche attorno a questa lunga e spesso sofferta storia di emigrazione. Dai primi tentativi di inizio Ottocento fino ai viaggi di massa degli emigranti durante il Regime. Ogni “isola” una storia da raccontare e da approfondire, conosciuta o cancellata dalla memoria collettiva, come il tragico affondamento del piroscafo Principessa Mafalda, colato a picco al largo delle coste brasiliane nell’ottobre del ‘27. Fu una delle più grandi tragedie della marineria italiana, che provocò la morte di oltre trecento persone, ma non tutti sanno che su quella nave avrebbero dovuto esserci anche i Bergoglio, che già avevano acquistato il biglietto per l’Argentina, e che rinunciarono solo per i ritardi nella vendita dei terreni di famiglia. La partenza venne rinviata al febbraio del ‘29 e questa volta non ci furono ritardi. I Bergoglio arrivarono a Buenos Aires dopo aver navigato per due settimane sul piroscafo Giulio Cesare. Ma la storia della famiglia Bergoglio diventa anche il paradigma di un Paese che cerca altrove il suo riscatto e che trova, spesso ma non sempre, risposte dall’Argentina.
IL COMMENTO
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