
Disastro colposo ambientale è l'ipotesi contestata a carico di ignoti dal procuratore aggiunto Grazia Pradella che ha indagato con il pm Francesca Sussarellu coordinate dal procuratore capo Antonio Lari.
L'indagine è partita da un esposto e il decreto di sequestro preventivo è stato emesso in via d'urgenza per motivi di salute pubblica dopo una consulenza depositata venerdì scorso. Accertamenti sono in corso anche con il registro regionale delle malattie infettive per verificare casi di legionella registrati da chi ha frequentato la piscina pubblica.
La più alta concentrazione di bacilli è stata trovata negli spogliatoi femminili con un valore di 26 mila unità contro le cento previste dalla legge. Valori che cambiavano anche in base all'uso delle docce: subito dopo l'utilizzo erano più alti.
Dalle indagini condotte dal Noe con Arpal e l'ufficio prevenzione dell'Asl di Genova è emersa una situazione precaria, con mancanza di mattonelle sul fondo della piscina, materiali accatastati e sporchi, ruggine e muffa su piastrelle e muri. Le indagini continuano e nei prossimi giorni potrebbero scattare i primi avvisi di garanzia. Nel corso delle indagini sono state evidenziate pure numerose carenze strutturali.
L'ufficio stampa di Rari Nantes Imperia ha pubblicato un comunicato indirizzato ai clienti della piscina: "Uno dei primi pensieri va ai nostri clienti. Ci scusiamo per il disagio con tutti Voi: fin da subito, ci siamo attivati per riportare la situazione sui binari della normalità. Le decisioni e i conseguenti disagi giungono nel mezzo di una indagine molto ampia che ha toccato tutti i procedimenti di sanificazione all’interno dell’impianto intero. Il risultato ha fatto emergere tracce di Legionella Pneumofila in una parte molto limitata dell’impianto stesso e che assolutamente non concerne le vasche e le acque ove vengono svolti allenamenti e attività varie, per le quali le analisi hanno rivelato valori conformi alle norme.
IL COMMENTO
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