Lorenzo Cuocolo, professore ordinario di diritto costituzionale comparato all'università Bocconi di Milano, ci spiega in sei semplici passaggi come funziona la nuova legge elettorale.
1) Che tipo di legge elettorale è il Rosatellum? È una novità?
Il cosiddetto Rosatellum bis è la nuova legge elettorale per Camera dei deputati e Senato della Repubblica. È stata approvata dal Parlamento il 26 ottobre 2017 con il voto favorevole di Pd, Forza Italia, Lega e AP ed il voto contrario di M5s e sinistra. Sarà applicata per la prima volta per le elezioni politiche del prossimo 4 marzo. È una legge elettorale mista, che prevede l’attribuzione di circa il 60% dei seggi con sistema proporzionale e del rimanente 40% con sistema maggioritario.
2) Come dovremo votare, quante schede avremo?
Avremo una scheda sola. Su di essa saranno riportati sia i candidati per la parte uninominale, sia quelli per la parte proporzionale. Ogni cittadino potrà eleggere un candidato per la parte uninominale (ogni collegio avrà un seggio in palio) e alcuni candidati per la parte proporzionale. Per questi, ogni partito presenterà una lista tra 2 e 4 candidati, i cui nomi saranno stampati sulla scheda. Si tratterà di liste bloccate: l’ordine sarà scelto dai partiti e i cittadini non potranno esprimere voti di preferenza.
3) Ma quanti voti dovremo dare? Potremo esprimere voti diversi per l’uninominale e per il proporzionale?
Ogni cittadino potrà esprimere un solo voto per la Camera e un solo voto per il Senato. I candidati per il collegio uninominale saranno collegati con quelli del collegio proporzionale. Questo vuol dire che sotto ogni candidato uninominale compariranno i simboli dei partiti collegati e i nomi delle liste bloccate dei candidati al proporzionale. Non sarà possibile effettuare il cosiddetto voto disgiunto, cioè scegliere un candidato per l’uninominale e un diverso partito per il proporzionale. Era possibile farlo con il Mattarellum degli anni ’90, ma la nuova legge non lo prevede.
4) Quindi, in concreto, dove dovremo mettere la croce?
Ci sono varie possibilità.
A – metto la croce solo sul nome del candidato all’uninominale. In questo caso il mio voto viene esteso per la parte proporzionale ai partiti che sostengono il candidato che ho scelto per l’uninominale.
B – metto la croce solo sul simbolo di un partito o sul listino coi nomi per il proporzionale. In questo caso il mio voto si estende anche al candidato al collegio uninominale sostenuto dal partito che ho votato
C – metto la croce sia sul candidato uninominale, sia sul simbolo di un partito che lo sostiene. In questo caso il voto per la parte proporzionale va solo al partito che ho scelto e non anche agli altri eventuali partiti che fanno parte della coalizione
D – metto la croce su un candidato uninominale e un’altra croce su un partito che sostiene un candidato diverso. In questo caso il mio voto è nullo. Si tratta, appunto, del cd. voto disgiunto, che non è previsto dalla nuova legge.
5) Sono previste differenze per il voto alla Camera e al Senato?
In sostanza no: c’è qualche minima differenza, ma per l’elettore non cambia quasi nulla. Le schede saranno molto simili. Quello che cambia è il riparto dei voti al proporzionale, che per la Camera sarà fatto a livello nazionale, mentre per il Senato su base regionale.
6) Come vengono assegnati i seggi uninominali? Cos’è lo scorporo? È previsto dalla nuova legge?
I seggi uninominali sono assegnati con un sistema secco: chi prende un voto più degli altri viene eletto. E tutti i voti presi dai candidati non eletti sono “persi”. Lo scorporo era previsto dal cd. Mattarellum. In sostanza si sottraevano i voti serviti per eleggere un candidato al seggio uninominale. Ciò serviva per potenziare l’effetto proporzionale. Nella nuova legge lo scorporo non è previsto.
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