politica

Pronta la strategia: voto del candidato, ma non del partito
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Succedono sempre strane cose durante le campagne elettorali. Si accendono e si scatenano, per esempio, piccoli regolamenti di conti, sgambetti, vendette più o meno sanguigne.

Ma quando ci si trova davanti a una legge elettorale brutta, come quella nella quale siamo obbligati a muoverci volendo dare il nostro voto sempre e in ogni caso, queste "strane cose" diventano divertenti marchingegni che possono portare a sconquassi interessanti nei piani elettorali di parecchi leader o presunti tali.

Ieri ascoltavo la spiegazione ufficiale del funzionamento del Rosatellum, alla radio nazionale. Immaginavo che la voce con una elegante dizione italica, uscisse dalla bocca geniale di Maurizio Crozza, si arricchisse con le sue incredibili espressioni facciali. Ebbene questa spiegazione è' una delle più divertenti pagine comiche di questa campagna elettorale.

Ed è' naturale che porti a conseguenze politiche diventando un boomerang per chi,l'ha escogitata a danno di altri e a proprio vantaggio.

Per chi ha deciso fortunatamente di votare in ogni caso ora spunta il Piano B. Per chi per esempio avesse deciso di votare Pd questo Piano B si traduce nella "Soluzione Bonino" . E sembra che anche a Genova e in Liguria ci siano già parecchi sostenitori. Che magari non lo confesseranno mai apertamente, ma che ci stanno pensando seriamente.

Cioè di votare magari Pd indicando un candidato dell'uninominale , ma scegliendo di mettere anche la croce sul simbolo di uno degli altri partiti/movimenti che appoggia la coalizione di centro sinistra. Ed ecco che la soluzione "ora ti frego" sta nel mettere la croce proprio sulla lista +Europa, cioè quella della gloriosa leader radicale. Così facendo si vota il candidato scelto dell'uninominale, magari uno del Pd, ma non la lista di quel partito. E si fa lo sgambetto a qualche candidato non gradito, deciso dalla centrale romana, che sta in questa lista.

Ora l'aspetto più "rivoluzionario" è' che se la Bonino non raggiunge il 3 per cento, i voti da lei raccolti vanno a ingrassare il Pd, ma se per caso anche grazie a questi nuovi convinti elettori, lo raggiunge , vanno a garantire parlamentari alla lista +Europa scompigliando, come raccontano oggi alcuni analisti, le previsione del Pd.

A Genova ci sarebbero alcuni autorevoli fautori della rivolta dei Duecento reduci , per intenderci quelli che nel 2015 si schierarono con Cofferati e la segreteria cittadina alle regionali scorse, che starebbero meditando questa soluzione, alla faccia del segretario nazionale Renzi e dei suoi fedelissimi candidati sparsi in tutto il Paese.

E questi frondisti del VivaEmma si starebbero muovendo su diversi collegi strategici.