cronaca

Il gruppo racconta il suo legame con la città
1 minuto e 23 secondi di lettura
 "Siamo ragazzi nati a metà degli anni '80 per i quali la vera perdita dell'innocenza è stata Genova 2001 in occasione del G8". Lo Stato Sociale, il gruppo rivelazione del Festival, ha incontrato il pubblico alla Feltrinelli, raccontano il rapporto con Genova, dove hanno suonato più volte.



"Questo è il posto dove abbiamo metaforicamente fatto il passaggio dalla giovinezza all'inizio dell'età adulta, che comporta anche scoprire che nella vita ci sono cose che non funzionano e non funzioneranno mai", hanno detto. Genova città dei cantautori e di Don Gallo. "Lui ha rappresentato in maniera molto efficace - spiegano - come siano le persone a fare la differenza invece che tante bandiere o ideologie sventolate. Essere a Genova ha a che fare anche con questo". La presenza del gruppo a Genova arriva dopo il grande successo del Festival.


"Il podio a Sanremo è stata una cosa abbastanza sorprendente, abbiamo affrontato tutta la faccenda senza velleità, solo per divertirci. Poi è arrivato il secondo posto, noi non pensavamo di arrivare in posizione alta ma, magari di impattare in qualche maniera sul pubblico. Siamo molto contenti". Il palco dell'Ariston è stato anche occasione per i ragazzi bolognesi di portare alla ribalta il tema del lavoro. "La nostra canzone parla di lavoro - hanno spiegato - ne parla, anche se in una maniera leggera. Si cerca di mediare la forma, divertente, della canzone, con quello che è un tema complicato come quello del lavoro. Per noi il Festival è stato andare a capire se piacciamo a quelli che non ci conoscevano, e pare proprio di sì".