politica

Dopo il caso rimborsi
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 Mi viene la pelle d'oca quando leggo che il candidato leader dei Cinquestelle ribadisce a Genova che, se dovesse vincere, cancellerà il Terzo Valico. Un po' per nostalgia del passato: ahime' da inviato nel 1988 scrissi una inchiesta proprio su quello che allora , rilanciato da Peppino Manzitti leader degli Industriali, chiamavano Treno Veloce.


Un po' per solidarietà umana nei confronti dei pendolari genovesi che a volte tutti i giorni si sottopongono al l'indecente trasferimento tra Principe e Centrale sapendo quando si parte ma ignorando quando mai si arriverà. Mi allarmo molto, anzi moltissimo, per il futuro del nostro territorio che, senza un porto liberato rischierebbe di restare un'isola circondata da barriere naturali.





Detto questo per sottolineare che alcune proposte del Movimento non mi piacciono (aggiungo la scempiaggine del no-vaccini) mi viene l'orticaria quando assisto all'assalto contro i Cinquestelle portato a termine dagli altri partiti e dalle altre alleanze farlocche sulla vicenda dei compensi non restituiti. Sono convinto che questi attacchi che uniscono in un sol uomo tutti gli altri dal centrodestra al centrosinistra diventeranno per costoro un boomerang politico.


Si sta discutendo di una donazione che i parlamentari (ma anche i consiglieri regionali) del Movimento fanno togliendo una bella fetta dei loro stipendi di parlamentari per restituirla allo Stato affinché la utilizzi bene (speriamo) per sostenere piccole imprese nazionali.
E già qui l'orticaria cresce se penso che nessun partito nella storia della Repubblica ha mai restituito qualche cosa ai cittadini.

I Cinquestelle in cinque anni hanno restituito 23 milioni (ventitrè milioni!) su 24 circa. Cioè qualche mariolo 8 o qualcuno di più) non lo ha fatto fingendo di farlo perché alla fine teniamo tutti famiglia e siamo come Felice Scioccamocca di Miseria e Nobiltà. Non ha rubato niente sia chiaro. Non ha rispettato un patto fra gentiluomini.

Oddio, inorridiscono gli altri, che vergogna! Altro che duri e puri! Sono anche loro come noi!  L'orticaria ha ormai invaso più del 50 per cento della mia pelle.
Rileggo: hanno restituito ventidue milioni. Se li sono tolti dalle loro tasche per portarli a un soggetto terzo, cioè il Ministero dell'Economia che decida come e dove redistribuirli. Lo hanno fatto fare a un ministero proprio per non essere loro a donare direttamente rischiando di creare evidenti legami con i beneficiari.
Per qualche attimo penso di essere improvvisamente un cittadino svizzero e di non vivere a Genova dove un bel nucleo di consiglieri regionali passati e non, compresi presidenti di consiglio e segretari di partito (non Cinquestelle) ha usato soldi nostri per acquistare perizoma modello Fragola, consolle Nintendo, bottiglie di Borgogna, o per pagare cene con ostriche alla faccia del proletariato o soggiorni termali tra le vette innevate. Svizzero del cantone di Appenzello o Uri. Laddove il senso dello Stato è sopra ogni cosa nel ricordo di Gugliemo Tell.

No, sono in Italia e questi oggi attaccati per impurità, infedeltà eccetera, hanno restituito ventitrè milioni!
Ripiombo malamente in questa brutta campagna elettorale fatta di promesse-bufala. E di scandali-bufala che dovrebbero secondo gli accesi denuncianti, oscurare gli scandali veri.

Per tornare alla realtà ripenso al Terzo Valico e un po', tanto, mi incavolo. Poi, finalmente, il push up del consigliere, il manuale per la buona pratica del poker, il gratta e vinci e gli aperitivi rinforzati per sostenere la democrazia pagati con soldi dei liguri mi rimettono in riga.
Ventitrè milioni invece di ventiquattro? Vergogna.
Ma mi faccia il piacere!