Segreteria Pd, Renzi: "Via dopo il nuovo governo". Di Maio e Salvini attendono la chiamata di Mattarella

Matteo Renzi lascia la segreteria del Pd ma solo dopo la formazione del nuovo governo. E’ questo l’annuncio fatto dal leader dei dem dopo lo spoglio elettorale che ha sancito la sconfitta del Partito Democratico. 

"Siamo all'opposizione, non faremo la stampella agli estremisti - puntualizza Renzi. Come sapete e come è doveroso, mi pare che abbiamo riconosciuto con chiarezza che si tratta di una sconfitta netta, una sconfitta che ci impone di aprire una pagina nuova all'interno del Pd – prosegue Renzi -. "E' ovvio che io debba lasciare la guida del partito democratico".


Ma subito all’interno del partito partono le polemiche. Il capogruppo Zanda afferma: “La decisione di Renzi di dimettersi e contemporaneamente rinviare la data delle dimissioni non è comprensibile. Serve solo a prendere ancora tempo". Sulla stessa lunghezza d’onda di Zanda anche Anna Finocchiaro che rincara: "Penso che annunciare le dimissioni, e non darle, dopo avere subito una sconfitta di queste dimensioni sia vistosamente in contrasto con il senso di responsabilità di lealtà e di chiarezza dovuti al partito, ai suoi militanti, ai suoi elettori".

Di tutt’altro umore invece i Cinque Stelle con il Movimento che si afferma come primo partito politico nazionale. "E' una bella giornata – afferma Luigi Di Maio -. E' un dato storico ed è stata un'emozione indescrivibile. Siamo aperti al confronto con tutte le forze politiche a partire dalle figure di garanzie che vorremo individuare per le presidenze delle due camere ma soprattutto per i temi che dovranno riguardare il programma di lavoro".

Il centrodestra è la prima coalizione in Italia ma Di Maio parla chiaramente di voto rivoluzionario: "Oggi inizia la Terza Repubblica e sarà una Repubblica dei cittadini italiani. Questo è un risultato post-ideologico, che va al di là degli schemi di destra e sinistra: riguarda i grandi temi irrisolti della nazione. Insomma - ripete - temi, non ideologie".


Ma lo spoglio delle schede certifica anche il successo della Lega e il leader Carroccio Matteo Salvini afferma: "E' una vittoria straordinaria, che ci carica di orgoglio, gioia e responsabilità. Lo vedo come un voto di futuro. Gli italiani hanno premiato il futuro", aggiunge il leader del Carroccio, che ha ringraziato la Lega. "La squadra con cui ragionare e governare è quella di centrodestra. Sono uno che mantiene la parola data - aggiunge - e l'impegno preso riguarda la coalizione di centrodestra, che ha vinto e che può governare. Sono e rimarrò populista: chi ascolta il popolo fa il suo dovere. Di 'radical-chic' gli italiani non ne hanno più voglia", ha aggiunto Salvini commentando i risultati delle elezioni politiche. "Sarà il presidente della Repubblica a scegliere qual è il presidente del Consiglio che ha numeri più vicini alla realtà", ha spiegato ancora il segretario della Lega. L'accordo nel centrodestra, ha ricordato, prevedeva che chi aveva "un voto in più avrebbe avuto l'onere e l'onore di farsi carico di tirare il paese fuori dalle sabbie mobili".


IL NUOVO PARLAMENTO

A spoglio quasi concluso si delinea lo scenario del nuovo parlamento con la coalizione del centrodestra che si prende il maggior numero di seggi: 260 alla Camera e 135 al Senato. Subito dopo il M5s con 221 scranni alla Camera e 112 al Senato. Poi il centrosinistra con 112 seggi alla Camera e 57 al Senato. 

Entrando maggiormente nello specifico è evidenziato che attraverso il sistema proporzionale alla Camera il M5s si porta a casa 133 seggi, il Pd 86, la Lega 73, Forza Italia 59, Fratelli d'Italia 19, Liberi e uguali 14. Mentre il sistema proporzionale del senato assegna 68 scranni al M5s, 43 al Pd, 37 alla Lega, 33 a Forza Italia, 7 a Fratelli d'Italia e 4 a Liberi e uguali.

Attraverso il sistema maggioritario invece vengono assegnati gli ulteriori seggi parlamentari. Per quanto riguarda la Camera: 109 vanno alla coalizione di centrodestra, 88 al M5s, 24 alla coalizione di centrosinistra. Per il Senato: 58 al centrodestra, 44 al M5s, 13 al centrosinistra.