Il gelo, la neve, il vento. E infine, per alcuni, la grandine. Un inverno durissimo per gli agricoltori dell'entroterra ligure, che secondo le primissime stime potrebbero aver perso il 50% dei raccolti, affrontando un generale aumento dei costi di produzione. E forse non è ancora finita.
Le previsioni mostrano un nuovo peggioramento sabato e domenica. In arrivo su tutta la regione temporali, piogge diffuse e vento forte da sud. Poi, per la seconda metà di marzo, c'è già chi vocifera di nuove ondate di gelo, anche se meno intense dell'ultima. Il meteo ufficiale non si sbilancia su tendenze ancora molto difficili da confermare. Ma la possibilità c'è, e nelle campagne serpeggia la preoccupazione.
"Ci siamo già attivati per chiedere lo stato di calamità naturale", conferma Paolo Corsiglia, imprenditore agricolo e vice presidente di Coldiretti Genova. "Nell'alta Val Fontanabuona è arrivata una grandinata più devastante della neve caduta negli scorsi giorni", racconta riferendosi all'episodio di mercoledì. A Lumarzo e dintorni i chicchi sono rimasti ai lati dei campi e delle strade, e nella notte hanno formato un unico strato di ghiaccio grazie alle temperature scese nuovamente sotto zero.
Con questo meteo pazzo sono fave, piselli e cicorie le colture più compromesse. "Le foglie erano già bruciate dal gelo, poi sono state 'pestate' dalla grandine. Speriamo che rigermoglino, bisogna aspettare qualche giorno e zappare di nuovo", ci spiega Marco Schenone, un coltivatore della zona. Sempre che non torni il gelo. Insomma, sulle tavole del primo maggio quest'anno potrebbero mancare le fave liguri. Ma anche le altre specie non se la passano bene.
A soffrire la gelata saranno gli alberi da frutto che fioriscono in questo periodo, ma anche le piante che si coltivano al chiuso e i fiori. "È stato un inverno rigido, chi lavora nelle serre avrà speso in riscaldamento il 40% in più rispetto all'anno scorso", stima Corsiglia. Rincari che vanno a sommarsi ai postumi dell'ultima siccità, che hanno portato il prezzo del foraggio su del 30-40%. "E l'aumento dei costi di produzione non si può scaricare sul prezzo", ricorda il rappresentante di Coldiretti.
Una stagione da dimenticare per l'agricoltura in Liguria, con una preoccupazione crescente: gli animali che danneggiano i raccolti. Cinghiali, daini. Qualcuno ha avvistato i lupi. E, novità degli ultimi anni, gli istrici: "È un animale che fa abbastanza danni - commenta Schenone - ci mangia i fiori di zucchino, rompe i recinti. Quando ero bambino io non c'erano né loro né i cinghiali. Speriamo che non aumentino".
cronaca
Meteo: torna la pioggia, rischio gelo bis. E in Liguria è già emergenza agricoltura
Freddo e grandine: fave ko. Coldiretti: "Stato di calamità"
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