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A chi gli ha chiesto se sia prioritario investire risorse sul lavoro o sul reddito di cittadinanza, il porporato ha risposto: "Tutto ciò che è necessario per sostenere la gente, soprattutto i più poveri, ben venga" anche se "il lavoro è qualcosa di strutturale che corrisponde alla dignità della persona e quindi deve essere in cima ai pensieri". "Per tutto il resto - ha aggiunto - se questo è praticabile e non crea una mentalità assistenzialista, ma semmai promuove la persona e le realtà umane, niente da dire. Basta che sia sostenibile e che promuova il riscatto sociale".
Ma poi il cardinale ha parlato anche di Terzo Valico. Genova "è il porto dell'Europa del Nord", la "via della seta è una opportunità". Per questo "il Terzo Valico è un'opera fondamentale. Penso - ha detto - che, per fortuna, nessuno possa più fermare il Terzo Valico anche se qualche perplessità, o meglio qualche opposizione ideologica, qua e là, ogni tanto risorge".
Dopo aver definito il Terzo Valico (l'alta velocità ferroviaria tra Genova e Milano) un'opera "fondamentale", il porporato ha affermato che "da quello che mi pare di sentire e di vedere a livello nazionale, finalmente, si sta riconoscendo che la vocazione di Genova, per la sua posizione nel Mediterraneo, è una posizione strategica". Per il porporato quella della città "è una vocazione naturale, intrinseca, non ideologica, non preferenziale, non è un privilegio, e non si può più assolutamente mettere in discussione". "Il porto dell'Europa del Nord sul versante occidentale è Genova - ha aggiunto il porporato - e anche la Via della seta, che senz'altro passerà da Genova, è una opportunità che non deve essere sottovalutata ma osservata bene, accompagnata e guidata".
IL COMMENTO
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