
A seguito di un sopralluogo, i funzionari del Comune hanno accertato che si trattava di uno tsunamometro, cioè di uno strumento per il rilevamento dei maremoti. Il dirigente dell'ufficio tecnico, Aldo Caballini, ha quindi preso contatto con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, accertando che l'apparecchiatura era stata “smarrita” da un istituto tedesco impegnato in una campagna di ricerca nel Mar Ligure.
Nei giorni successivi, anche grazie al supporto di due esperti inviati dall'Università di Genova, gli addetti dell'ufficio tecnico (Bruno Pastorino e Giuliano Pastorino, con l'aiuto del palista Luigi Traverso) hanno rimosso lo strumento dal litorale e lo hanno stoccato presso il magazzino comunale. Qualche giorno fa ecco la sorpresa: una responsabile dell'istituto di ricerca tedesco ha preso contatto con il Comune di Loano offrendo la somma di 500 dollari quale “ricompensa” per il recupero dell'importante apparecchiatura.
Senza pensarci due volte, i dipendenti dell'ufficio tecnico hanno chiesto all'istituto tedesco di destinare questa somma al Gaslini di Genova. Un gesto meritorio che ha ottenuto il plauso ed il ringraziamento del sindaco Luigi Pignocca: “A nome dell'amministrazione vorrei ringraziare il personale del nostro Comune, che nemmeno in questo frangente insolito ha fatto mancare il proprio impegno e la propria professionalità. La decisione di donare la 'ricompensa' all'istituto Gaslini di Genova merita un elogio"
IL COMMENTO
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